sabato 29 agosto 2009

Bagni di realtà



L’espressione “ci vuole un bagno di realtà”, intercalata a osservazioni generali su situazioni puntuali e contingenti, mi è sempre molto piaciuta. Richiama a un sano senso di realismo di fronte all’inevitabilità delle cose. Suggerisce di mettere da parte il sentimento comune e di descrivere le situazioni per quelle che sono. Pane al pane e vino al vino. Poco spazio al sentimentalismo.

Sono praticamente all’epilogo delle mie vacanze estive. Ho superato la parte della sabbia, dei bagni al mare, del ferragosto e ora sono immersa nella parte in compagnia dei nonni, i miei genitori, in campagna, un luogo che non mi desta particolari ricordi d’infanzia, perché è arrivato che eravamo già tutti grandi, autonomi e in giro per il mondo. Il doc è tornato a lavorare. Io ci tornerò a breve. Alé!

Il bilancio vacanziero è indubbiamente negativo. E mi spiace dichiararlo a tutti quelli che mi dicono che non devo lamentarmi, che sono pur sempre in vacanza, che c’è la salute, che mi posso godere il doc, i bambini, il tempo libero, la bella stagione. Per tutti questi vorrei attivare il rumore di una bella risata stridula.

Mi sono messa in ascolto di me stessa e di quelli che mi vivono intorno e il frastuono sovrasta sempre il silenzio, quello che mi darebbe un po’ di riposo, di recupero di forze fisiche e mentali. Ero stanca prima, sono ancora più stanca ora e non oso pensare a quello che mi aspetta dopo.

Ho aguzzato le orecchie e ne sono usciti momenti di ascolto più o meno intensi. Spesso rumori, talvolta richiami. Molti ultrasuoni. Poca musica.

Voglio proporveli in una o più righe, in ordine sparso, per come li ho vissuti e appuntati nella mente.

RUMORI COMMERCIALI – Impossibile schivare il bombardamento di proposte di acquisto sulle strade percorse: menu per bambini (cotoletta e patatine fritte, alla faccia della buona salute) gonfiati di gadget inutili, riviste assemblate a prezzi stracciati perché l’editoria non vende, distributori automatici di oggetti insulsi, anche la buona idea di vendere libri cede il passo a titoli di bassa lega. Alle casse degli Autogrill ho detto “No, grazie” a borracce termiche della Coca-Cola (io voglio solo la Coca), a un astuccio rosa fucsia delle Winx (odio le Winx e Picca ancora le ignora), al telo da mare dell’uomo ragno (ne ho cinque di teli), ai Pocket Coffee genialmente proposti nel frigo gelati in questa torrida estate. Ho però ceduto, nel viaggio in nave, a un aquilone della Tirrenia, gelato orrendo incluso che il mio Leo neanche ha finito. Ho detto “No, grazie” ai Vu’ Cumprà, non tanto perché il mio occhio e portafoglio non cedano mai alle loro proposte, quanto perché ogni volta che torno a casa la serie di collane, tuniche e tappetini non riesce a impossessarsi di una vita propria e sembra gridare un rientro a destinazione, come se tutto facesse a cazzotti con l’ambiente urbano e falsamente etnico. Dicasi lo stesso per i falsi d’autore di cui non ho mai capito la logica. Il brand sarà pure rassicurante ma se è falso che sicurezza è?

RUMORI DELLA SPIAGGIA"È una gioia da gustare come l’aria il cielo e il mare"; "Cocco fresco a pezzettini per la gioia dei bambini"; "Non è certo un tipo sciocco chi divora questo cocco"; Il cocco non è un vezzo il buon gusto non ha prezzo; "Rendi il giorno meno amaro con il cocco di Gennaro".
Mamma Felice nel leggere il mio twittering estivo mi ha rilanciato una bella rima delle sue. Il mio cinguettare invece faceva il verso al mitico Gennaro, il venditore di cocco la cui licenza poetica dava filo da torcere alle mie canzonette per Picca, la quale quest’estate mi ha eletta suo Juke-box preferito. In spiaggia il vero rumore ero io, l’unica a chiedere ai miei figli di non tirare la sabbia, di non mangiarla, di non raccogliere i mozziconi di sigarette, di non mangiarli. Ma perché i fumatori a cui io non chiedo mai di smettere di fumare non rispettano il mio spazio e l’ambiente e usano uno dei loro pacchetti vuoti per buttare le loro cicche?

PIANTI, LACRIME E CAPRICCI – L’abbinata quasi-due e quasi-quattro batte 6 a 2 i “terrible twos” che mi aspettavo solo dalla più piccola. Leo e Picca hanno dato il meglio di loro, mettendo a dura prova la mia capacita di ascolto e la mia nota mancanza di pazienza. Stevenson nel descrivere le metamorfosi del dottor Jekyll nel signor Hyde deve essersi ispirato ai mutamenti repentini e inspiegabili nel comportamento dei bambini:
“Il bambino, prima dell’uomo, non è veracemente uno, ma veracemente due.”

RUMORI DEL VICINATO – Nella casa accanto alla nostra abitavano delle famiglie toscane. Ad eccezione di un bimbo non ancora deambulante, c’erano solo delle bimbe a occhio e croce di circa otto anni, dunque poco interessate a socializzare con i miei quasi-due + quasi-quattro. Nonostante questa evidente e comprensibile scelta di non socializzazione delle vicine, i miei bimbi si incollavano in modo imbarazzante alla staccionata. Le chiamavano, le cercavano, sbavavano sul loro giocare a nascondino. Ho vissuto la sindrome della piccola fiammiferaia, i miei bimbi affamati con il naso spiaccicato sulla vetrina del pasticcere, e ho deciso che le prossime vacanze si faranno in compagnia. Amici, uniamo le forze e liberiamoci dei mostri.

PAROLE DI BIMBI - Leo ci ha stordito di chiacchiere simpatiche. Picca gli andava dietro proponendo le sue prime parole. “Allo(r)a…”quando apre un libricino di storie. “Cos’è?” quando lo sfoglia. “Pesse” per definire qualsiasi forma animale acquatica e non.
“MC, co(rr)i, è pieno di pasculdi”, questo Leo dal giardino. Ora, avete la più pallida idea di cosa sia un PASCULDO? Ero gia pronta con insetticidi, disinfettante e ciabatta in mano quando ho capito che in quella testolina fervida di immaginazione, dicesi Pasculdo… l’irrigatore da giardino. Un nome talmente perfetto che d’ora in avanti tutti gli irrigatori avranno questo nome. Ricordarsi di inserirlo in Wikipedia.

RICHIAMI DALLA BLOGOSFERA – Complice l’Iphone non sono riuscita a staccarmi completamente dalla lettura dei blog, in particolare quelli mammeschi. Devo dire che in alcune circostanze mi sono divertita ma, onestamente, quella due-giorni di commenti un po’ trolleschi nel blog di Wonder in merito alla arci-condita diatriba Estevill sì/Estevill no, mi hanno definitivamente convinta che in certi casi meglio darsela a gambe selvaggiamente e tuffarsi nelle vecchie e tradizionali amate pagine di carta. In effetti non mi sto perdonando questo tempo tolto alla lettura in attesa sul comodino.

Il bagno di realtà me lo sono fatto acre e salato nella percezione che quell’infermiera che, nato Leo mi disse: “Ecco, d’ora in avanti la tua vita non sarà più quella di prima” aveva terribilmente ragione. Altri prima me l’avevano detto ma, nella mia memoria, la vera consapevolezza è attecchita da quel momento e si rafforza giorno dopo giorno.

20 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho letteralmente bevuto questo post carico di verità. Sfido chiunque a dire che è in qualche modo romanzato.
Anche tu mi sei mancata, ben ritrovata carissima mamma cattiva
lastaccata

Unknown ha detto...

io, ho letto, ho riletto, ora mi prendo del tempo per decifrare cosa mi hai lasciato...che è un pò ingarbugliato.

VereMamme ha detto...

coraggio, MC, passa, in men che non si dica avremo 60 anni e ci rifaremo le vacanze da soli :)

Admin ha detto...

Probabilmente riusciremo a goderci di più le vacanze se accettassimo che esse non sono le "nostre" vacanze, ma che in qualche modo siamo tecnici delle vacanze altrui. Un po' come se fossimo a teatro. Non siamo gli attori (non ci stiamo riposando nè vivendo il tempo libero come vorremmo), non siamo spettatori (dovessimo solo stare a guardare certo che ci riposeremmo), percui siamo i tecnici, quelli che spostano le quinte, cambiano gli sfondi, fanno partire le musiche, dirigono le luci. Accettando il nostro ruolo, probabilmente le vacanze non ci sembrerebbero così faticose (nessuna aspettativa viene delusa). Quello che ti posso dire è che oggi mio figlio ha 7 anni: l'ho mandato da solo al parco giochi del campeggio e la sera alla babydance. Pian piano le cose migliorano, tieni duro.

Silvia gc ha detto...

... e come si commenta 'sto post?...
no, io non aggiungo nulla, che se anche avessi qualcosa da dire, l'ha già magistralmente scritto qui sopra Gloglo.
(Questo pomeriggio da noi dovrebbe comparire un post vagamente sull'argomento)

Mammattempata ha detto...

La verità è che le vacanze, organizzate secondo il criterio moderno, andrebbero abolite. Come si fa a riposare se ti viene chiesto di fare valigie, chilometri, cambio di letto, di casa, di clima, di dialetto, di lingua, di menù e di orario e appena tutto questo cambiare inizia magicamente a diventare normalità devi cambiare di nuovo perchè è l'ora di tornare a casa?

Stefania ha detto...

allora MC ... ho letto il tuo post ieri ... stavo rispondendo e poi ho cancellato tutto... ci dovevo pensare un pò su...
La verità è che tutti siamo a bagno in questa realtà... ed è anche vero che carichiamo di aspettative alcuni periodi dell'anno che dovrebbero ricaricarci e che invece ci strizzano ci tirano e ci stressano per bene ... Io devo dire che le vacanze le ho passate bene , non che non abbia avuto problemi , anzi , ma sto imparando a prendere le cose con più leggerezza... è una conquista degli ultimi tempi che ho cercato da sempre... Non sono stabilissima ma sto imparando a godere delle piccole cose che galleggiano nel bagno di realtà di tutti i giorni... ci sono alcuni scogli molto grossi in questo mare realtà e prima o poi li affronterò , ma ora mi rallegro del pesciolino e della stella marina che incontro , piccoli spazi e piccole gioie ... ciò vuol dire ... lavorare su sè stessi per avere una vista migliore... e prima di tutto guardarsi ... perdonarsi la propria imperfezione ... così si accetta anche l'imperfezione delle agognate vacanze ...un abbraccio SPECIALE Stefania

Meandy ha detto...

Di Estivil mi hanno parlato un gran bene e un gran male...o lo si ama o lo si odia. Il bello è che chi lo odia accusa le altre mamme di nazibambinismo e chi lo ama di " poco polso". Ma chi avrà mai ragione?
un saluto/

MammYX ha detto...

sei l'erede della donna bionica? quanto meno nell'udito (o forse dovrei dire 'tatto'?)!
non siamo tutti capaci di percepire ciò che ci circonda. ci viviamo ma non lo ascoltiamo né tantomeno lo capiamo. la tua resta una sensibilità sopra la media.
buon proseguimento
ps spero che almeno i rumori della campagna siano più 'puri'

Mamma Cattiva ha detto...

@lastaccata - E non ti sei ubriacata? Certe volte vorrei vedere le cose con la tua ironia!
@marlene - Sai che più che ingarbugliato credo sia proprio noioso. Troviamo una canzone contro la stanchezza delle membra?
@VM - Flà vuoi forse che ti tolga il saluto? ;))
@gloglo - quanto mi manca il teatro! Prima dei figli avevo almeno due abbonamenti! Questo tuo pensiero è assai illuminante. Probabilmente dovrei comprendere meglio il mio ruolo di regista. Ma quelle belle sedie con il nome dietro ci spettano ogni tanto? ;)
@Silvia gc - Devo ancora leggere. Vado e sparo :)
@Mammattempata - Concordo e presto lo scriverò nel post sulle vacanze nella finta campagna...
@Stefania - Questo è per me pensiero e azione. Capisci? Grazie!
@Tima - Ciao! Non ti conoscevo...E scrivi sull'ecosostenibiltà a Bologna!! Ti seguirò. Io ho un pensiero ibrido su Estevill e presto lo racconterò. Grazie del passaggio. Torna che qui mangiamo bene ;)

mammafelice ha detto...

Senti, ma essere realiste serve per davvero?
E' da quando hai scritto il post, che ci penso.

E se il realismo fosse solo un macigno che, legato alle caviglie, ci impedisce di spiccare il volo?

Io voglio essere leggera come un palloncino.
Voglio essere un po' stupida e anche un po' incosciente. Mi sa che sono già sulla buona strada :))

Insomma... quello che sto cercando di dirti è che sei meravigliosa, e intelligente, e saggia. E di questo devi goderne!

MammainblueJeans ha detto...

prima di tutto BENTORNATA (o bentrovata?) a differenza tua, sono riuscita a staccare la dipendenza da pc in montagna -post di inizio e fine a parte, che trovi sul blog.

concordo appieno con MammaFelice. W i pallonicini, le farfalle e le fatine che ci permettono di tenere i piedi sopra il realismo, le insidie commerciali di winx e coca cola, e i rumori di fondo!

francesca ha detto...

Ciao mi chiamo Francesca
Ho anche io letto e riletto questo post!
E non capisco cosa te ne puo fregare di meno se vendono l'asciugamano dell'uomo ragno o delle winks, o il barattolo della cocacola!
Se ti piace lo compri se no no!
e non bisogna socializzare per forza!
Penso che dovresti goderti i tuoi figli ed altre cose se mi e` permesso dirlo senza farti tante seghe mentali. Il pasculdo per esempio e` bellissimo. Anche a me manca andare al teatro ma per ora preferisco fare i castelli di sabbia che i mostri poi cresono e avoglia di teatro.

Mamma Cattiva ha detto...

@MammaXY - La donna bionica? Sì, in effetti quella lì l'udito ce l'aveva sviluppato. Da piccola lo guardavo spesso quel telefilm...ha fatto danni? Mah!
@Mamma felice & Mamma in blue jeans - Mi impegnerò a questa maggiore leggerezza. Prometto. Perché non fa bene né a me, né a me e al doc insieme, né ai bimbi. Forse avrei dovuto parlare di più dell'aquilone di Leo, qullo preso in prestito da una bimba sulla spiaggia...
In effetti 'sto post mi fa un po' schifo...

Mamma Cattiva ha detto...

@Francesca - Ma vai!!! Non che non apprezzi il sostegno positivo di tutte le fan di MC (e se dopo aver letto quello che sto per dire iniziate tutte ad insultarmi, allora chiudo tutto, baracca e burattini, per scarsa capacità di comunicazione) ma io sono qui anche per il confronto e mi prendo volentieri anche qualche sano scossone.
Concordo sul mio libero arbitrio nel dire sì o no. Non a caso scrivo "No, grazie". Quello di cui mi lamento è che gli impulsi sono tanti e prepotenti e resistere alle lagne, i capricci, talvolta le isterie dei miei figli che vogliono questo e quell'altro mi fa uscire scema e lascia poca energia per apprezzare il castello di sabbia.
Sul fronte invece della libertà di socializzazione non ti seguo. Mi sono pure riletta il post ma non vedo allergia alle persone. Al contrario ho una gran voglia di farmi le prossime vacanze con gli amici...
Grazie di essere passata e di aver parlato con franchezza. Lo apprezzo molto.

mammafelice ha detto...

Ahhaaaa ma daiii, non fa schifo!
E' solo che è un po' ermetico, cara la mia Ungaretti 2.0 :))

Adoroti.

aspirantemamma ha detto...

Non fa schifo, è solo un po' duro. Se ne leggono molti di più di mamme che tornano dicendo "che belle vacanze a guardare la mia bambolina sguazzare felice nell'acqua al tramonto" (anche i miei, per esempio), e ti dirò, leggere qualcosa di così diverso mette un po' di disagio. A me lo ha messo.
Ma poi ho pensato che cavoli, è proprio proprio vero.
Ma lo sapevo che ero una MC

VmnP ha detto...

Anche io ho un bilancio non proprio roseo delle mie vacanze, la mazzata poi me l'ha data mia sorella. Dopo essermi lamentata con lei al telefono per le vacanze con prole poco rigeneranti, mi ha risposto secca: "Sembri proprio mamma"...l'incubo di ogni neo-mamma che si avvera: assomigliare sempre piú alla propria! Mi viene da esser felice per la fine delle vacanze!

Mamma Cattiva ha detto...

MF & AM - Ho peccato di realismo ma probabilmente è una fase, quelle in cui l'allineamento di quasi2 + quasi4= 8 col resto di 2 :)

@Silvietta - Anche a me è piaciuto molto il mantra di Mamma Mutante solo che vorrei trasmetterle anche un po' di coraggio, di riposo. Spero che non legga 'sto schifo di post...
Tu ce la farai. Ti aspetto al varco con tutti gli episodi successivi.

Mamma Cattiva ha detto...

@VmnP - Inconsapevoli di dire cose che bruciano...a me però capita il contrario. A me non fanno che dire "Ma tu non hai la stessa pazienza di quella santa di tua madre..." ;(