Per quanto novellina e con i denti che puzzano ancora di latte ho avuto il privilegio di partecipare a poche settimane di distanza, a ben due, sottolineo due, mam/mom camp:
il 23 maggio ero al MAM - Mamma a Mamma nella prestigiosa e luminosa sede, nonché opera di Renzo Piano, del Sole 24 0re a Milano.
il 13 giugno ero al MomCamp alla Triennale Bovisa, luogo di riqualificazione urbanistica dedicato a esposizioni e aperitivi serali, sempre a Milano.
E' dunque ufficiale. Mi ha preso la mammite, la febbre da blog mammeschi e mi sono spontaneamente avventurata anche nei luoghi fisici, superando fin dall'inizio quella naturale avversione per la conoscenza diretta di chi sta dietro allo schermo. Si rischia, immagino, di violare l'alias, di rimanere delusi ma anche di scoprire persone al di sopra di ogni sospetto. L'opportunità più grande credo sia conoscere dal vero persone speciali e con degli obiettivi importanti.
Con questa scelta ed esperienza diretta mi sono messa nella posizione di contrastare la voce di sottofondo che ci suggerirebbe che non abbiamo tempo, che il tempo libero va dedicato in termini assoluti alla famiglia, ai bambini, alla casa, ai cassetti in disordine. Ci sono tempi e modi per tutto e qui siamo appunto per dare una giusta collocazione a quelle vocette stizzose.
Ci tengo a precisare che questa non è una recensione critica dei due eventi né un esaustivo reportage degli interventi. A questo ci hanno pensato, ci penseranno in modo egregio i rispettivi organizzatori e le numerose blogger partecipanti. Io ho solo voglia di lasciare delle briciole di pane, delle osservazioni in fase di sorvolo.
E la cosa viene facile mettendo queste "mamme" una di fronte all'altra. Senza pretese.
Al Mam Giuliana aveva i capelli lisci, al Mom li aveva ricci. Io l'esatto opposto.
Mi viene da dire che anche il Mam fosse liscio e il Mom riccio.
Al Mam si capiva di essere a Milano, al Mom ho avuto dei dubbi se fossi tra il Parc de la Villette (in costruzione) di Parigi e il Gasometro di Roma.
Al Mam ho portato Leo, Picca e il Doc. Al Mom li avevo iscritti ma poi li ho lasciati a casa.
Al Mam dal pranzo alla merenda sembrava di essere a Disneyland. Al Mom sembrava che fossimo tutti stitici.
Al Mam c'era un po' di politica, ma quella che prova a fare le cose. Al Mom gli unici nani di cui ho sentito parlare erano gli amici di Biancaneve e quando ci siamo lamentati che vogliamo i nidi per i nostri piccoli non abbiamo dato colpe alla destra o alla sinistra. Basta che ce li diano.
Al Mam c'era Wonderland. Al Mom è rimasta a casa a recuperare il sonno.
Al Mam non ho indossato un badge e non ho fatto interventi. Al Mom ho scritto per la prima volta Mamma Cattiva sulla targhetta, ma sempre zitta sono rimasta.
Al Mam i bambini hanno messo le mani tra petali di fiori. Al Mom hanno maneggiato materiali di scarto. Alla faccia di Gormiti e Winx. Ma perché poi ai nostri figli regalano sempre Gormiti e Winx?
Il Mam il 23 maggio e il Mom il 13 giugno. Ancora ci fanno male le gambe per i salti mortali per riuscire a partecipare ad entrambi. Io da Bologna merito l'onoroficienza. ;)
Al Mam Auro di La Pupa c'ha sonno non era venuta. Al Mom ha fatto pure un intervento, nonostante gli schiaffoni delle mamme che si sono dimenticate di quando non erano mamme.
E quando ha fatto l'intervento (brillante mi è stato riferito) che avrei fatto di tutto per ascoltare, l'abile Marco di Hagakure ha pensato bene di presentarmi un guru della blogosfera, che io, talmente presa dalla mia nuova veste di Mamma Cattiva, neanche avevo riconosciuto. Meno male che il guru nel cuore ha solo la magica Ducati.
Mi sono divertita. Mi sono stupita delle persone che mi hanno detto "Ah, sei tu Mamma Cattiva?". Anche se credo che la maggior parte di quelle che me l'hanno detto fossero più ispirate dal nome evocativo che dalla reale conoscenza del mio profilo digitale.
Come contro-prova interrogavo sul mio marchio di fabbrica: la oramai nota sindrome della rotonda. :)
Non mi resta che abbracciare virtualmente e a tutto tondo Domitilla.
5 commenti:
erano eventi diversi, il mam e il mom, nati solo per caso contemporaneamente, ma con obiettivi, e soprattutto entro contesti, completamente diversi.
alla fine credo che entrambi abbiano mantenuto le promesse, piccole o grandi che fossero. soprattutto quella che li accomunava: far conoscere le persone, svelare ricci e lisci, portarli a fare outing. bello, no?
un giorno, quando il sud ed il nord saranno piu vicini, può essere che anch'io partecipi a questi fantomatici incontri, di cui credo di avere davvero bisogno.
a proposito il tuo marchio di fabbrica dovresti portarlo qui con un "tutto è nato così", che ne dici?
lo so, non resisto, è più forte di me :)
A parte che concotdo in pieno con Flavia (un "tutto è nato così" ci vuole proprio!), ti ringrazio di questo resoconto, così poco "cattivo" e tanto mammesco.
@Giuliana - Chiaramente erano diversi e per questo a me è piaciuto andare ad entrambi. Spero davvero che in futuro si allarghi la base di partecipazione, che si trovi il modo per attrarre persone con ascolto e contributi diversi, anche a costo che il dibattito aumenti. La cosa che un po' mi fa pensare è che per adesso, in questi luoghi parliamo la stessa lingua, quindi di cosa dobbiamo convincerci? Probabilmente questa è la fase della auto-consapevolezza, dell'empowerment come direbbe Vere Mamme, ma poi dobbiamo incontrarci con chi la pensa diversamente.
@ Marlene - Ecco appunto. Quando faremo il Momcamp a Catania, piuttosto che a Napoli, (però qui lo sponsor dovrà essere Scaturchio :)
avremo tra le mani nuovi significati.
@ VM & Silvia - Vi siete coalizzate? :) Va bene, vi accontenterò ma vale la pena raccontare anche il seguito, quindi Stay Tuned!
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