lunedì 13 settembre 2010

Imparare dai bambini

A casa di MC, ogni tanto, fa capolino l'opinione di un pediatra che confidenzialmente chiamiamo tra di noi lo zio Berry*. I suoi sono gli unici manuali che hanno fatto breccia nella mia iniziale diffidenza verso quelle che considero enciclopedie pediatriche, non perché siano particolarmente acuti e distinti rispetto alla letteratura sull'infanzia diffusa ma semplicemente perché nei suoi capitoli prevale uno spontaneo buon senso e molta tranquillità. Per sentirmi apposto con la coscienza qualche volta, all'altezza della tappa giusta, mi leggevo il capitoletto e mi dicevo che anche quella (forse) era passata.

Ricordo in uno di questi capitoli come lo zio Berry riconoscesse nella madre depressa una particolare cura nella vestizione del neonato e in seguito del bambino, in netto contrasto con l'evidente disordine del suo aspetto.

Ora, se non fosse che sono chiari i segnali dell'autunno imminente, penserei che in questi giorni si respiri piuttosto un certo "friccicore" primaverile. Saltellando tra un blog e l'altro mi rendo conto che diverse tra le mie blogger preferite hanno simultaneamente trattato il tema dello stile, del concetto di moda, della ricerca di un equilibrio personale nella scelta del proprio guardaroba: Paola è partita alla grande con la sua prima stylish class; Caia esordisce con il suo Fashion Friday, Lalaura risponde al desiderio di cambiamento entusiasta, Piattini inizia ad accennare a una S-fashion. Chi cambia casa, chi da' una mano di nuovi colori alle pareti, a quelle del blog e magari anche alla propria vita. Questo mi fa pensare che a forza di scrivere e di passarsi il testimone si riesca a respirare un po' di positività, quella sostenibile, fatta di alti e molti bassi o almeno ci si prova.

Penso che ci sia molto da imparare dalla gestione dell'aspetto esteriore dei nostri piccoli, dal rigore che seguiamo nel prenderci cura di loro, nel vestirli, nello scegliere il loro guardaroba, nel pianificarlo e nell'organizzarlo e per dimostrarvelo sceglierò volutamente una serie di generalizzazioni in cui sentitevi libere o meno di ritrovarvi. E provo a dare un contributo in tema di stile personale.

I bambini, di media, con una velocità decrescente, cambiano guardaroba ad ogni stagione. Per quanto alcuni capi ci abbiano fatto sciogliere il cuore, passata la taglia dobbiamo rinunciarvi e acquistare (o farci passare) la stagione successiva e questo equivale a un nuovo guardaroba. Ora io questa cosa, ve lo confesso, l'adoro. Il fatto che perché una cosa è diventata troppo piccola io sia costretta a rinunciarvi e a prenderne una nuova mi da' un certo brivido di piacere. Puro consumismo vero ma anche un cambio di pagina, un giro di boa, un andare avanti. E ho pensato spesso che questa cosa mi piacerebbe farla come adulta. In un mondo "ideale" (suvvia passatemi un pensiero su un mondo non prioritario), lo ammetto, vorrei avere il coraggio di eliminare l'80% del mio armadio e sostituirlo, almeno una volta l'anno. Cambiarlo non perché non mi entra più nulla o perché è stato attaccato dalle tarme ma semplicemente perché va rinnovato. Questo significherebbe sostituirlo con una quantità relativa di gran lunga inferiore. Della serie poche cose ma quelle giuste.Una sera ho confessato questa diavoleria alle mie amiche di sempre e una di loro mi ha detto, con estrema nonchalance, che lei lo faceva già. :-D

I bambini, almeno fino a quando noi adulti non li contaminiamo e li trasformiamo in esseri orribili, non fanno confronti tra di loro. Non perdono tempo a guardare se il jeans dell'amico calza meglio e se le gambette del compagno di giochi sono più o meno storte, cicciotte o secche; al limite noteranno la percentuale di occupazione di spazio del super eroe di turno ma l'attenzione è concentrata sul cosa fare insieme, su come divertirsi e magari sporcarsi un bel po'.
Noi adulti sarebbe bene che facessimo la stessa cosa. Dovremmo capacitarci, con una buona dose di realismo, di quello che siamo e iniziare a vivere l'estetica come un mezzo più o meno interessante per raggiungere obiettivi di gustosa socialità e di benessere con noi stessi. Tutta salute!

I bambini quando iniziano ad accorgersi che possono esprimere un parere su cosa indossare (che questo arrivi il più tardi possibile perché verrebbe voglia di sopprimerli) testano dei capricci che in confronto quelli per il passato di verdura scorrono lisci come l'olio. A casa di MC non passano. Se qualcuno si rifiuta di uscire di casa con un certo paia di scarpe o un vestito incomprensibilmente a lui/lei antipatici parte la seria minaccia di uscire scalzi o addirittura nudi. Nessuno di loro ha mai accettato di correre il rischio. Ecco quando capita quella mattina in cui batteremmo noi i piedi a terra, con lo sguardo perso davanti all'armadio, i nostri conviventi dovrebbero minacciarci di buttarci fuori di casa come Dio ci ha creati e allora sì che ci daremmo una mossa.

Curiamo i nostri bambini in modo maniacale. Dopo il cambio o il bagno non perdiamo mai un turno di incrematura. Posto che lo trovo immancabile per il piacere di coccolarli e massaggiarli, la cosa tutto sommato è comunque paradossale, perché i bambini hanno in generale una pelle giovanissima e, salvo casi specifici di problemi epidermici, non avrebbero bisogno di grandi supplementi. Se nutriti e idratati correttamente basterebbe una passata di buona crema o olio di mandorla anche solo due volte la settimana.
Per noi adulti invece, noi donne che ci troviamo ad affrontare gravidanze, allattamento ed età che avanza, è un optional. Mai che troviamo il tempo per prenderci cura di noi con lo stesso ardore. Va bè la superficie da spalmare è decisamente superiore rispetto al batuffolo di ovatta ma non riduciamoci, per favore, a diventare statue di cartapesta.

Quando usciamo per comprare quello che serve per il nostro bambino scegliamo abilmente capi ben abbinati nei colori e magari pure intercambiabili. Consci del punto uno siamo sempre più bravi a fare la lista del must-have più qualche nice-to-have per solleticare il nostro orgoglio di genitori. Non so voi, ma io vesto decisamente meglio i miei figli rispetto a me medesima e loro godono della scarpetta che va bene su più cose, del pantalone mai orfano della maglietta ideale. Sul mio fronte un disastro: intere stagioni in cui una gonna bellissima rimane sola al buio perché non ho mai acquistato il maglione o la giacca da metterci sopra o troppe scarpe che ci azzeccano con solo un vestito a turno. Il risultato è un guardaroba poco funzionale e eclettico, al limite del surreale. La frase più ricorrente: non ho più nulla da mettermi.

Sempre per la regola numero uno, i vestiti dismessi vengono conservati per il figlio due oppure passati agli amici con figli a cascata o venduti su ebay. Io dico, perché non facciamo la stessa cosa? Perché non facciamo una bella festa in cui ognuno porta le cose che non mette più e le mette a disposizione degli altri? Quello che non piace più a noi o non ci entra più o ci sta troppo largo potrebbe far impazzire la mia amica. Cose nuove, come per i bambini, che riprendono vita a casa di un altro.

Per aiutare me stessa, il doc, ma soprattutto la babysitter o le nonne, armadi e cassetti di Leo e Picca sono matematicamente divisi per generi e spesso per colori. Un vero gioco di insiemistica. Suggerisco lo stesso approccio nei nostri di armadi. Ci vorrebbe la stessa organizzazione per velocizzare il momento della scelta ogni maledetta mattina. Se poi fossimo bravi a prepararli la sera prima come magari facciamo per loro, potremmo dormire quei cinque, dico solo cinque, minuti in più.

Quando la mattina i miei bambini mi osservano mentre mi trucco (ve lo dico io mi trucco poco), maschio o femmina, vorrebbero imitarmi e, per salvarmi dall'impaccio, non sto a menarla sulla storia dei maschi e delle femmine, chi lo può fare e non lo può fare. Ci penserà il mondo e le sue convenzioni a spiegarglielo invitandoli a fare le loro scelte. Piuttosto rispondo loro con un pensiero che per ora sembra convincerli e cioè che, secondo me, i bambini sono già belli così e non hanno bisogno di trucchi. Traslerei il pensiero su noi grandi applicando la regola, tanto di moda oggi, del less is more. Anche molti di noi sarebbero molti più belli senza troppi orpelli, artifici e omologazioni.

E con questo vi saluto e me ne vado a giocare su Polyvore...

* T. Berry Brazelton

20 commenti:

Ondaluna ha detto...

Che bella lettura mi hi regalato: tutta d'un fiato, come una pagina di un libro, o un pezzetto di film.

Astenendomi dall'esprimere quanto sono d'accordo, mi viene da dire solo una cosa (un pò ironica): è più facile dedicare del tempo al look di mia figlia, a lei sta bene tutto! Con me ci vorrebbe un lungo restauro, e tanto più tempo! Ecco perché (ma fino ad un certo punto, perché sono una che bada alla praticità), dovendo scegliere, prediligo lei!

rosa ha detto...

a riprova che le tue sono sante parole ti riporto del mio primo raffreddore della stagione. risultato del fatto che impiego parecchie delle mie energie (avviso: questa è un'iperbole)a scegliere come vestire la mia B in questi giorni in cui la temperatura fa l'altalena. l'intento è quello di scongiurare il minimo raffreddore. e invece chi è che sta starnutendo in questi giorni? io! :-)

ps lo zio Berry è zio anche a noi!

PaolaFrancy ha detto...

che bello questo post! e grazie per la citazione ...

con questa moda che è scoppiata siamo veramente interattive ... mi accingevo a scrivere di come Francesco abbia ormai preso possesso della sua cassettiera. ma io non lo fermo e forse lo incentivo anche un po'. perchè so che è mia la colpa di tutto questo. fin da quando era piccolino, è stato abituato a crescere solo con la mamma e spesso lo prendevo e mi sedevo con lui davanti all' armadio spalancato chiedendo consigli su cosa mettere.
ora ha sviluppato un gusto molto fermo, deciso e davvero personale. e di questo son contenta.
poi è ovvio che quando diventa un capriccio anche a me non piace. ma in generale faccio scegliere a lui i suoi vestiti ( lo sai, lo sai che non sono normale ... ! ).

mooolto carina l' idea della divisione per colore ... io per ora suddivido i vestiti di francesco in maglie, pantaloni, intimo, pigiami ... insomma, per categoria. ma la cosa del colore mi piace molto.

adesso vado a vedere cosa combini là su polyvore.

p.s. chissà come mai hai messo la SUA foto. non ci sarà MAI MAI PIU' nessuna come lei. MAI PIU'. a proposito, hai letto il libro che ha scritto suo figlio? a me è piaciuto moltissimo. e se non l' hai letto, vorrei proprio regalartelo io. posso?

pollywantsacracker ha detto...

bellissimo post...
però anche io, come paola, lascio scegliere alle bimbe come vestirsi. risultato: i "vestiti" sono logori e vengono messi e rimessi, mentre magliette e pantaloni "spaiati" giacciono nuovi in fondo al cassetto...in fatto di vestiti e scarpe sono capricciosissime (e pensare che io sono sciatta...), però penso a come mi sento a disagio io se indosso qualcosa che non sento mio, e tratto loro come persone con un senso estetico proprio e in grado di scegliere, almeno a volte. :)

VmnP - Design per Bambini ha detto...

E' verissimo quello che dici e non ci avevo mai riflettuto. Ultimamente ho fatto grandi progressi con la pulizia serale del viso, ma effettivamente incremare mia figlia e' sempre un piacere ed invece increamare le mie gambe secche dopo la doccia e' quasi sempre una cosa da fare di corsa. Sottoscrivo anche tutto quanto scritto sul guardaroba. Solo in passato, quando vivevo in un'altro paese una vita molto diversa da quella che faccio oggi, ero riuscita ad osservare la seguente regola: ogni sei mesi passavo in rassegna il guardaroba e tutto cio' che non avevo indossato negli ultimi 18 mesi lo portavo al second-hand sotto casa. Stavo meglio in effetti....ma non riesco a capire perche' non riesco a farlo piu'...

Lalaura ha detto...

Grazie MC! Io quest'anno il friccicore lo sento proprio tanto. Pwerché l'anno prossimo, l'anno prossimo cambia tutto. DEVE cambiare tuto. Devo cambiare io, dentro e fuori. Deve cambiare la casa. Deve cambiare la quotidianità.
DEVE. E sta iniziando ora.
Poi ti scriverò meglio. :-)
Intanto grazie.
Laura
ps: se alla spucci non piace ciò che le metto se la toglie ed esce così. ha venti mesi. presumo sia l'hippy che c'è in lei.
pps: la rubricaaaaaaaaa! Paola diglielo anche tu! :-)))

nuvola ha detto...

Soprattutto il brivido dalla misura che diventa piccola! 'Dobbiamo subito correre ai ripari e comprare qualcosa di nuovo. Possibilmente anche due cose o meglio tre!'. La cosa diventa allucinante e quasi patologica quando esci per comprare qualcosa per te ed immancabilmente non trovi il tempo per entrare nel negozio che ti piace per la paura di uscire fuori dalla stringatissima tabella di marcia e poi ti imbamboli due ore fra gonnelline colorate e magliette con quel disegno lì che gli piacerà da morire. Non so perchè ma quando compro qualcosa per me non ho la stessa soddisfazione. Meglio così e per il portafoglio:-)

Lisa ha detto...

Sono molto preoccupata. Divido i vestiti del mio armadio per colore. Scambio regolarmente quelli piccoli/grandi/non ne ho più voglia con un paio di mie amiche, e viceversa. Per me un capo non abbinato è talmente un peccato che al limite il maglione da metterci sopra me lo faccio da me. Ogni tanto mi diverto a fare una revisione anche del guardaroba di mio marito. E penso che avere due bimbi maschi sia una vera sfida modaiola, specie se li vesti al mercatino dell'usato, come pure avere una femmina e non vestirla solo di rosa. Mi piacerebbe essere sempre perfetta e fighetta ma ne sono ben lungi. Ma al mio guardaroba vetusto, poco logo, sentimentale ci tengo molto. Dici che non amo a sufficienza i miei figli? ;-)

valewanda ha detto...

grazie della citazione, a parte questo io sono un'eccezione, con la cura dei bimbi non sono affatto maniaca, e devo dire che sto piu' attenta con i miei abbinamenti che con i loro. A parte questo, c'è una cosa del genere, di scambio, mi aveva invitata un'amica di Giuliana di cui non ricordo il nome, e se andassimo tutte insieme a scambiarci le cose?

Improvvisamente in quattro ha detto...

Ehm... io non metto la crema nè a me (cosa che mi provoca una sorta di cartapesta sulle gambe) nè ai bimbi!
A parte questo, stamattina ero di fronte all'armadio disperata perchè non sapevo come vestirmi per andare in ufficio. E la scena si ripete quasi ogni giorno. :-(
Quando ci troviamo per scambiarci le cose???

twins(bi)mamma ha detto...

anche io metto più cura nello scegliere e acquistare i capi dei miei figli...ma si sa il tempo per noi scarseggia e comunque loro bisogna "indirizzarli" in qualche modo...xò bella la idea della festa per scambiarsi i vestiti..

Mamma Cattiva ha detto...

@Onda - Un lungo restauro?? Con me non scappi perché ti ho visto di persona e sei bella. Certo con lei come fai a non dedicartici? Cuccioli belli!

@Rosa - Bello l'autunno però...le tue pillole di bellezza quotidiana mi piacciono un sacco! Dai su, un po' di propoli e passa la paura...

@Paola - LEI è LEI! Quel libro non ce l'ho ancora ma tu ora hai un altro regalo da farmi. Voglio il mio stileeeeeeeeeeeeeee ;)

@Polly - Grazie! E' che 'sta cosa dell'autonomia di scegliere a 3 anni (a Leo che ne ha 5 inizio a dare un po' di spazio) mi lascia un po' perplessa e sui capricci transigo poco. Poi sul vestirsi...con i bei valori sparsi in giro? Sto diventando una vecchia moralista...

@V. - Mettevi quindi in pratica i dettami di Madame Coco...non è mai tardi per ricominciare!

@Lalaura - Bel caratterino la Spucci! Però mica male andare in giro scalzi...Tu dammi tempo e la rubrica arriva. Ci sto pensando :)

@Nuvola - Tutto vero però a un certo punto pure qualcosina per noi...

@Lisa - Vedo anche tu Mamma Cattiva! ...tu li ami assai, te lo dico io ;)

@Vale - Dai troviamo il posto e ci facciamo un post ;) Sai poi che io vivo di eccezioni.

@Improvvisamente in 4 - Qui l'idea raccoglie proseliti. Forse è il caso di farla veramente 'sta cosa.

@twins(bi)mamma - Indirizzarli eccome!! Ma loro sono già belli. Siamo noi ad avere bisogno di cura. Ahaha! Dovresti vedermi come sono messa ora!

Anonimo ha detto...

Bellissimo post.
Una curiosità: per caso sai per cosa è la T. nel nome dello zio Berry?
Perché nella nostra famiglia c'è una sfida al nome più assurdo, attualmente lo chiamiamo Terry Berry come se fosse un orsacchiotto.

Laura
nb scusa il commento surreale, oggi è giornata così -

Lisa ha detto...

Trovato: swap party!! Si chiama swap party!!!

Mamma Cattiva ha detto...

@Laura - Thomas...ma anche Tio Berry funziona, no?

@Lisa - vado a documentario. Ma arriva George allo swapparty???

ValePi ha detto...

bello MammaCattiva, il post ed il blog intendo, che mi ricorda tanto le mie Confessioni di una mamma pigra
... e poi, Anobii sostiene che la compatibilità tra le nostre librerie sia STRAORDINARIA (e la mia non è nemmeno completa)... come posso non seguirti?? :D

Aria ha detto...

Bellissimo post, è proprio cosi....mi hai divertito edemozionato, e soprattutto hai scritto le parole che mi passano sempre per la testa!bella l'idea della festa coi nostri abiti vecchi!!!

simplymamma ha detto...

che bel post. mi state contagiando tutte. e in questi giorni anch'io ho voglia di rifare il guardaroba. e anch'io pensavo a quel sottile piacere nel dover comprare per forza come facciamo per i nostri figli. l'ho fatto in gravidanza. compravo ciò che mi serviva man mano aumentava la taglia ed è stato uno spasso. sì vorrei rifarlo anche perchè non ho davvero più niente da mettermi!!! e mia figlia è sempre a posto. ma io? però poi c'è il problema n. 2 lavoro e soldi in modo da non sentirsi in colpa dicendomi che vi potevo rinunciare!

Flavia ha detto...

ah, con la cosa sulla pelle dei bambini per cui basta una incremata due volte alla settimana mi ha hai fatto scattare dei ricordi (J&J)...
in realtà quanto più sono piccoli, più la pelle è delicata: in partenza e' molto più idratata della nostra per questo è così bella e morbida e sottile al punto da essere trasparente, ma proprio per questo trattiene meno e perde acqua molto più rapidamente. quindi va benissimo l'incremata ad ogni bagno :) e poi è così bello spalmarli....

Mamma Cattiva ha detto...

@valepi - Prima cosa be arrivata! Siamo sempre più numerose e ti dirò io sempre più pigra...

@@@@Aria in Cucina@@@ - Grazie! Certo da te c'è tutto meno che "Aria" in cucina. Vedo e immagino profumi e gran da fare...

@simply - In questo periodo già intravedo il contagio dei raffreddori tra piccoletti. Facciamoci forza contagandoci tra di noi :)

@Flavia - Infatti la mia premessa era di concedersi il gusto di spalmarli ma senza però trascurare noi. Ti dirò: quando salto una loro spalmatura rimangono morbidi e tonici, quando salto la mia...ciaoooo!! ;)