venerdì 24 settembre 2010

Appendice appendicite


Devo riconoscere una cosa, che i vostri commenti sono piuttosto impegnativi. Non so cosa capita ma partono delle discussioni garbate eppure appassionate su temi un po' spinosi.

E questa volta devo fare un post per rispondervi. Non solo a chi mi ha commentato pubblicamente ma anche a chi mi ha scritto direttamente o che ho visto di lì a poco.
Suvvia, togliamoci questa appendicite.

E' vero. Ho trattato bruscamente e spavaldamente il tema del tradimento, pungolata dalla lettura di un libro che te lo infila dentro le membra. Ne esco ancora molto turbata. E poi alla fine del mio precedente post me ne esco con un apparente attacco alle donne/amanti, io che dichiaro a mari e monti di detestare le conversazioni di genere e i cliché pre-compilati. Ma come? Parli alle donne? E agli uomini, no? E poi perché te la prendi con lei? E' lui che ti ha tradito. Infondo lei neanche ti conosceva, badava ai suoi interessi, magari lo amava infinitamente ed era l'uomo della sua vita e con te lui si lacerava in una storia malata, bruciata, finita. Ma come, tu neghi l'amore assoluto e poi ti dichiari così estremista verso la categoria delle amanti?

Spieghiamoci e chiariamo i fatti. Per me è un fatto che la vita è talmente complessa che dividerla tra i buoni e i cattivi è sempre troppo banale. Per me il mondo è fatto di persone e non di uomini e donne. Certo ci sono gli uomini  e le donne e anche tante interessanti vie di mezzo ma proprio per questo motivo il mio approccio alle persone si qualifica come approccio ai singoli individui. Per quanto la rete ci ha dato modo di conoscere e frequentare un numero assai maggiore di persone rispetto a quando conoscevamo e frequentavamo solo il mondo fisico, io sono dell'idea che nella nostra breve vita le persone con cui abbiamo a che fare sono così poche che abbiamo per ognuna il tempo di farcene un'idea, magari anche in evoluzione. Questo per dire cosa? Che anche ogni storia di tradimento ha le sue logiche e le sue giustificazioni e io non sono una vecchia moralista che manda al rogo chi tradisce. Men che meno solo le donne.

Per me chi tradisce è prima di tutto consapevole di farlo. Sa. Sa di poter fare del male, sa di raccontare menzogne e di vivere di sotterfugi. Sa che esiste un altro o un'altra e nonostante questo accetta di non essere l'unica/o. Molti di coloro che mi hanno commentato per difendere la causa dell'amante hanno detto che non sapevano. Quando non sai, pur tradendo, sei vittima. E se quando lo scopri ti incazzi e pretendi che l'altro/a si assuma le sue responsabilità e decida quale strada prendere allora vuol dire che hai rispetto per te stesso/a.

Ho accusato le donne da controparte ferita e me la sono presa con quelle che non fanno neanche uno sforzo di empatia, che non provano disgusto all'idea che quando lui ti appartiene, in altri momenti è anche dell'altra. E tu lo sai mentre l'altra no. Ciò non toglie che il primo che ho preso a pugni è stato lui.

Curioso che io abbia anche provato a capirla. @Isa, me lo sono posto il pensiero che lei era innamorata e non poteva razionalizzare. Ma sai alla fine cosa mi sono risposta? Che no, io nella stessa posizione non l'avrei fatto, che non avrei potuto amare un uomo che fa il doppio gioco, che avrei preteso molto di più, che avrei posto le mie condizioni. Esattamente come non accetterei di subire violenza fisica, quella per me è violenza psicologica.

E c'è di più io non credo neanche nel perdono. Se decidi di andare avanti devi ricominciare, non puoi mettere una toppa con la parola perdono. Il perdono guarda indietro. Io ho deciso di guardare avanti e di fidarmi. Se avessi perdonato io sarei stata troppo forte e la relazione ancora sbilanciata.

9 commenti:

PaolaFrancy ha detto...

parliamoci chiaro: quanto puo' essere stronza una donna nei confronti di un' altra donna? quanto? quanto il suo desiderio di rivalsa puo' superare il vero sentimento ( ammesso che ci sia ) nei confronti del lui in questione?

io sono stata su tutti e due i fronti: sono stata l' ex-moglie e anche la nuova compagna di un uomo che non era piu' impegnato ( ma che e' improvvisamente ridiventato l' oggetto del desiderio della sua ex ).
ecco, io da ex-moglie, pero', non ho agito con cattiveria.
da nuova compagna, invece ho subito tanta violenza. fatta da una donna, non da lui. che lui abbia sbagliato, questo e' scontato. ma nel mio caso ha comunque agito diversamente da lei. lei doveva farmi del male. lui no.
quindi, senza parlare di persone buone o cattive( perche' e' vero che c'e' il carattere di ognuno alla base, ma e' anche vero che sono le situazioni del momento a modellarci ), secondo me bisogna condannare anche in base a come ha agito la singola persona.
cerco di spiegarmi meglio: che i lui sbaglino se tradiscono e' fuor di dubbio ( e' una legge universale ); che le "altre" non dovrebbero comunque farlo e' fuor di dubbio. ma bisogna anche vedere il comportamento di ogni singolo quando si va a condannare.

il perdono? boh. io non sono in grado. ma vorrei tanto esserne capace. egoisticamente.

ValePi ha detto...

continuo a pensare che in queste situazioni le parole chiave siano responsabilità, dignità personale e amore per se stessi... sia che si stia dalla parte di chi è tradito (e non sono mica solo gli uomini a tradire!), sia che si stia dalla parte di chi tradisce, sia che si stia dalla parte di chi fa il/la terzo/a incomodo/a... poi ognuno, consapevolmente e prendendosi le proprie responsabilità, agisce come gli pare, scegliendo, o no, di mantenere la propria dignità e di volersi bene...

Castagna ha detto...

L'onda d'urto è arrivata fino a auleintempesta.

Un blogabbraccio

Anonimo ha detto...

Non so come si riesca a trovare la forza di andare avanti e ricominciare, io ci ho provato, ho resistito qualche mese e poi l'ho lasciato definitivamente. Sapevo che mi amava, ma non riuscivo a dimenticare e non dormivo più. E' facile comportarsi bene quando la coppia è affiatata, ma è nei momenti di crisi che si vede come sono davvero le persone, e come si può stare con uno che invece di tenere duro cerca un'altra?
Nonostante il dolore e la rabbia ho sempre creduto che lui fosse l'unico a dovermi qualcosa, non me la sono mai presa con l'altra. Hai ragione quando dici che al posto di lei avresti preteso di più, io credo purtroppo che non tutti abbiamo la stessa forza o dignità. Sarà che vedo amiche annullarsi per amore, ma pur non condividendo la scelta riesco a capire come mai tante sopportano di frequentare uomini impegnati sperando che prima o poi arrivi il momento di averli in esclusiva.

b.

Anonimo ha detto...

Per il tipo di lavoro che fa, mio marito riceve spesso e volentieri avances da donne, giovani e meno giovani, carine e meno carine. Quando lui ribatte di essere sposato con tre figli qualcuna risponde "ah, peccato". E queste le rispetto.
Qualcuna invece ribatte "e allora?". Ecco, a queste spezzerei le gambine. Vorrei tanto che me le portasse sotto casa per spiegargli due o tre cose.

Tuttavia non ce l'ho a priori contro la categoria delle amanti o potenziali tali, per il semplice fatto che molti uomini hanno la capacità di dipingere un ritratto della moglie molto simile a un mostro. Tipo che quando l'ha sposata era un'altra, era dolce, affettuosa, stavano bene, e invece adesso lei non lo guarda neanche più in faccia, si preoccupa solo di andare dal parrucchiere quattro volte a settimana, e per giunta gli ha pure messo i figli contro.
Sempre che in queste parole ci sia del vero, quale donna innamorata non proverebbe una gran compassione nei confronti di quest'uomo e una totale indifferenza, se non addirittura risentimento, nei confronti della legittima compagna?

Credo che nei triangoli non ci sia spazio per l'empatia, altrimenti non sarebbero triangoli.

Baci

Ari - TD+1

Alahambra ha detto...

E' complicato il tutto, impegnativo, e sicuramente, come tutto quello che tocca sentimenti e nervi scoperti, doloroso.
Non credo che riuscirei a sopportare un tradimento, nello stesso modo in cui non sono certa che non sopporterei nemmeno l'ombra di una violenza fisica.
Tuttavia... tuttavia per me il tradire non consiste nell'andare con qualcuna che non sia io. Per me è piuttosto la rottura di un patto, con conseguente perdita di fiducia. Trovo piuttosto normale desiderare qualcuna che non sono io, nello stesso modo in cui non posso impedirmi di desiderare altri che non sono lui. E' umano, ed è normale ed è assolutamente piacevole trovarsi all'interno di un flirt, nella morbida "caccia" di quando non c'erano convivenze, o matrimonio o figli o impegni definiti.
E' la bugia che non concepisco, perchè è quella che va a far cadere tutta la costruzione di intimità, confidenza, complicità, rispetto e, come diceva qualcuno, dignità che deve esserci in una coppia.
Difficile lasciare questo commento, e mettermi a nudo. Però, se è vero che leggo spesso senza lasciare traccia di me, questa volta proprio non ne ho potuto fare a meno.

MammaInItaly ha detto...

Grande Valepi!!!... Responsabilità! Dignità! Amore per se stessi! Mi ricorda il motto della rivoluzione francese: liberté,egalitè,fraternitè!!! Magari lo facessero tutti proprio! Ho dentro un groviglio che non potete neanche immaginare, ma quante sante parole che leggo, sante e sagge, e allora non posso che lasciare due righe per ringraziare mamma cattiva dei post (ma forse ci si potrebbe fare un forum sull'argomento) e farvi sapere che ci sono anch'io!;-)

pollywantsacracker ha detto...

leggo solo ora (nel week end sono in pausa post!) e, come ogni volta che ti leggo, mi frullano tante e tante cose per la testa. ne butto giù qualcuna.
sono una che perdona per insicurezza. ovvio, sto parlando degli affetti veri e forti. chi mi fa del male ma per me conta poco in genere lo "perdono" per pigrizia, come dire "con te non vale neanche la pena di parlarne. addio."
in genere perdono le persone che amo perchè sono talmente insicura che dentro ho un tarlo che, ad ogni cosa brutta che mi succede, mi dice: te lo sei meritato.
io non perdono se non ho modo di avere un confronto. se lei è un'entità indistinta, io la odio. se ci parlo, so se semplicemente mi fa schifo oppure se perdonarla o meno.
un'uomo che mi tradisce mi spegne, il tradimento da parte di una donna (anche se non la conosco) mi fa incazzare, lo metto non sulla sfera dell'emotività (provo dolore per il tradimento), ma sulla sfera dei principi (tu, donna, hai tradito una donna, e hai anche tradito un po' te stessa).

Mamma Cattiva ha detto...

Devo segnalare a tutte il post di Castagna che ha perfettamente espresso i miei sentimenti e la spiegazione del concetto di perdono.

http://auleintempesta.blogspot.com/2010/09/mamma.html

@Paola - Non credo che chi agisce con cattiveria si ponga mai il problema di fare del male. Ma magari talvolta la ruota gira e allora...
Leggiti il post di Castagna e capirai che perdonare è un altro modo per darsi la zappa sui piedi...

@Valepi - Pienamente d'accordo con te. C'è una cosa importante da non sottovalutare quando si tradisce, si è traditi o si è il terzo incomodo: che si arriva a investire queste parti proprio quando ci si vuole poco bene. L'autostima è un'ineusarbile fonte di equilibrio e quando la si possiede difficilmente si ha bisogno di trovare alternative. Generalizzazione anche questa ma aiuta a capire...

@Castagna - Un'onda d'urto che da te è tornata di qua...grazie!

b. @Vedi risposta a Valepi...
Capire sì, anche perché un'amica cerchi prima di ogni cosa di capirla ma assecondare no, dirle che fa bene, proprio no.
In linea di principio sono d'accordo con te ma ci sono periodi di crisi che non saltano fuori dal nulla ma sono il risultato di stratificazioni di problemi e allora, se si va a fondo delle cose, si può anche arrivare alla situazione in cui sei pronto/a a ripartire, a riconoscere anche i tuoi errori. Non è una scelta di giustificare il tradimento dell'altro ma di andare oltre quando credi con tutta te stessa che ne vale la pena. Non è semplice ma neanche impossibile.

@Ari - Tu sei una lucida saggia ;)

@Alahambra - Grazie di questa traccia. Lo ritenevi importante. Complicato, impegnativo, doloroso...a me sembra sempre di vivere così...

@MammaInItaly - Hai sgrovigliato qualcosa, almeno? :)

@Polly - Invito anche te a leggere il post di Castagna perché spiega proprio bene perché non è sano "perdonare". A maggior ragione per insicurezza perché ci mantiene in uno stato di inferiorità. Capisco nel profondo quella voce interiore che ti dice "sei una merda, era normale che lo facesse" (quello che io dico a me stessa) e spero di riuscire a scrivere un altro pezzo di questa storia, quando ho provato, e in parte sono riuscita, a scardinare questo modo di pormi con le persone.